OSVALDO BORGHESE
Book Author

The End

18 Dec , 2021

The End

CAPITOLO 1


Parigi, 6 maggio 2014
Era una bellissima giornata primaverile, il tepore del sole riscaldava la pelle dopo il freddo del lungo inverno, la luce quasi accecante sembrava risvegliare le persone dal letargo e riportarle a nuova vita.
La pioggia e il freddo erano durati a lungo quell’anno, fino allo sfinimento. La gente sentiva il bisogno di uscire di casa e rimpossessarsi di quella libertà e di quegli spazi che il maltempo e il rigido inverno Parigino le avevano sottratto nei mesi passati: il verde dei parchi, le lunghe passeggiate all’aria aperta e gli incontri nei dehors dei bar dove le personecomuni amavano passare il loro tempo.
Sophie Blanchard stava camminando sul lungofiume della Senna, vicino ai Jardin du Trocadéro, da quel posto la vista della Tour Eiffel era mozzafiato.
Amava molto quella zona, le piaceva mischiarsi con la folla di turisti di ogni nazionalità e qualche volta fingere di essere una di loro, lei, parigina di nascita, aveva la sensazione di riscoprire quelle meraviglie che tutti venivano a vedere a due passi da casa sua.
Il fatto di non darle per scontate e goderne della vista di tanto in tanto, quando il lavoro glielo permetteva, la faceva sentire bene.
Sophie Blanchard, o meglio, il detective Sophie Blanchard era un’agente speciale della sezione omicidi e crimini violenti della polizia parigina.
Dopo anni spesi in diverse sezioni aveva finalmente trovato la sua strada nella divisione più dura di tutte, ove serviva fegato, uno stomaco forte e tanta caparbietà. […..]

Michel Lagarde era più giovane di lei di cinque anni, alto e di bell’aspetto, un uomo dalle grandi capacità artistiche, molto estroverso e gioviale. Non di rado attirava le attenzioni del mondo femminile: per la sua presenza, ma anche per la sua tendenza ad essere “primadonna” e la bravura nel gestire con nonchalance le attenzioni dell’altro sesso.
Aveva studiato all’Accademia delle belle arti di Parigi con ottimi risultati, per poi indirizzarsi in seguito alla carriera in polizia, più stabile e sicura.
Non aveva tuttavia mai perso la sua passione per la pittura ed era molto naturale per lui creare. Spesso chiudeva gli occhi e iniziava a dipingere su una tela senza guardare ciò che stava facendo, lasciava andare il suo estro e apriva gli occhi solo per cercare il colore che gli serviva al momento, per poi guardare con ammirazione il risultato del suo operato solo quando sentiva dentro di sé che era concluso.
Dal punto di vista professionale non aveva di sicuro la cura maniacale nei dettagli che poteva vantare la sua partner, ma i suoi spunti geniali spesso avevano dato una grossa mano a Sophie nel venir fuori da situazioni intricate. […..]